Rassegna Stampa – Il futuro del settore rifiuti. Quali strategie degli operatori in equilibrio tra regolazione e mercato?
Rassegna stampa
Adnkronos
RIFIUTI: AGICI, INVESTIMENTI IN AUMENTO DEL 16% L’ANNO, IN 2023 SUPERATO IL MLD DI EURO
Rifiuti, Agici: “Investimenti in aumento del 16% l’anno” – Leggi l’articolo
LaPresse
Rifiuti: Agici, investimenti industria in crescita sopra 1 miliardo
GEA
Rifiuti, Agici: +16% investimenti annuali, superato 1 mld euro
9Colonne
ECOMONDO, AGICI: 9.400 IMPIANTI RIFIUTI, INVESTIMENTI + 16%
AGEEI
Rifiuti, Agici: Investimenti in aumento del 16% ogni anno, nel 2023 superato il miliardo di euro – Leggi l’articolo
Energia Oltre
Ecomondo, report rifiuti Agici: investimenti aumentano ogni anno (+16%), ma occorre rafforzare ancora la crescita
La Repubblica
Rifiuti, Agici: “Investimenti in aumento +16% ogni anno” – Leggi l’articolo
LA STAMPA
Rifiuti, Agici: “Investimenti in aumento +16% ogni anno” – Leggi l’articolo
Affari Italiani
Ecomondo 2024, Agici presenta il primo ‘Osservatorio sull’Industria del Riciclo e dei Rifiuti’ – Leggi l’articolo
Teleborsa
Rifiuti, Agici: “Investimenti in aumento +16% ogni anno” – Leggi l’articolo
First Online
Rifiuti in Italia: nel 2023 superato il miliardo di euro, ma la normativa troppo complessa frena crescita e investimenti – Leggi l’articolo
LMF GREEN
Rifiuti, investimenti in aumento del 16% ogni anno, nel 2023 superato il miliardo di euro. Ma occorre rafforzare ancora la crescita – Leggi l’articolo
RIENERGIA
Riciclo: industria in crescita pronta al salto di qualità. Occorre sbloccarne il potenziale – Leggi l’articolo – Leggi l’articolo
Canale Energia
Rifiuti, Agici: “Contraddizioni competenze Stato, Regioni, Autorità” – Leggi l’articolo
Crema Oggi
Rifiuti, Agici: “Investimenti in aumento del 16% l’anno” – Leggi l’articolo
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Rifiuti, Agici: “Investimenti in aumento del 16% l’anno” – Leggi l’articolo
La Cronaca24
Rifiuti, Agici: “Investimenti in aumento del 16% l’anno” – Leggi l’articolo
Sul Panaro
Rifiuti, Agici: “Investimenti in aumento del 16% l’anno” – Leggi l’articolo
Comunicato stampa
AGICI: RIFIUTI, INVESTIMENTI IN AUMENTO DEL 16% OGNI ANNO, NEL 2023 SUPERATO IL MILIARDO DI EURO. MA OCCORRE RAFFORZARE ANCORA LA CRESCITA
- Nella cornice di Ecomondo AGICI ha presentato il primo rapporto dell’Osservatorio sull’Industria del Riciclo e dei Rifiuti.
- Una gestione dei rifiuti guidata dalle PMI: l’85% delle imprese ha un fatturato inferiore ai 25 milioni di € e l’81% possiede un solo impianto di piccola taglia
- L’industria è trainata dai rifiuti speciali: il 58% degli impianti tratta esclusivamente rifiuti speciali, rispetto al 6% che si concentra solo sui rifiuti urbani. Il 36% tratta entrambi i tipi di rifiuti
- C’è spazio per aggregazioni di mercato: il 49% delle operazioni di investimento mappate tra il 2017 e il 2024 sono acquisizioni
- Per supportare questo trend di crescita occorre rimuovere le contraddizioni tra regolazione e mercato riformando il quadro legislativo
Rimini, 6 novembre 2024 – In Italia il settore dei rifiuti è ormai in una fase di maturità, con una crescita stabile e una consolidata capacità di attrarre investimenti (in media del 16% annuo tra il 2017 e il 2022). Persistono, tuttavia, ostacoli alla crescita dell’industria dovuti a un quadro legislativo che crea incertezza e scoraggia gli investimenti: contraddizioni nella ripartizione delle competenze tra Stato, Regioni e Autorità; definizione incerta del perimetro della regolazione dell’ARERA, lentezza della normativa nel recepire le novità di mercato.
Queste sono solo alcune delle evidenze emerse dal rapporto dell’Osservatorio sull’Industria del Riciclo e dei Rifiuti di AGICI, presente oggi a Rimini nell’ambito di Ecomondo, la fiera internazionale dedicata alla green economy e alla circular economy.
Prendendo in considerazione tutte le tipologie di strutture, dallo stoccaggio, fino al trattamento, al riciclo, alla termovalorizzazione e alla discarica, nel 2022 risultano attivi in Italia 9.406 impianti di gestione dei rifiuti, perlopiù di piccole dimensioni: il 62% del totale, infatti, è di taglia inferiore alle 50.000 tonnellate annue. Gli impianti sono posseduti al 94% da imprese private, per lo più di piccola taglia (85% hanno un fatturato inferiore ai 25 milioni di €) e che possiedono pochi impianti (l’81% possiede un solo impianto).
In questo contesto c’è spazio per aggregazioni di mercato. Concentrandosi su un campione circoscritto, lo studio ha analizzato le strategie di 38 aziende, attive in 6 distinte filiere a diverso grado di maturità di mercato. L’analisi ha reso evidente un trend di crescita tra il 2017 e il 2022 sia per il fatturato (10 miliardi di euro nel 2022) che per gli investimenti (1,2 miliardi di euro nel 2022). Inoltre, sono state mappate 219 operazioni tra il 2017 e il 2024 che mostrano una tendenza ad aggregazioni e investimenti in nuove tecnologie di riciclo. Ciò è reso possibile dal crescente interesse del mondo finanziario, che sta investendo nel settore dei rifiuti spinto anche dalla domanda di investimenti green con focus su obiettivi ESG.
Questa tendenza di crescita deve essere sostenuta rimuovendo alcune contraddizioni normative che creano incertezza e scoraggiano gli investimenti. Il Rapporto presentato oggi suggerisce di ripensare integralmente la normativa dei rifiuti, costruendo un quadro semplice e stabile nel tempo con un ruolo crescente delle Autorità di regolazione e mercato. Inoltre, occorre ribaltare il paradigma di sostegno pubblico all’industria di riciclo: non più un sistema distorsivo basato sull’incentivo diretto all’output di riciclo, ma uno stimolo indiretto basato sulla crescita della domanda di materie prime seconde.
“La filiera italiana della gestione dei rifiuti sta subendo una graduale trasformazione, favorendo tutte le condizioni necessarie per aggregare competenze, quote di mercato, ma soprattutto capitali”, ha dichiarato Marco Carta, Direttore dell’Osservatorio sull’Industria del Riciclo e dei Rifiuti di AGICI. “Gli ostacoli principali sono ancora le forti contraddizioni nell’attribuzione delle competenze tra Stato e Regioni e Autorità. Gli operatori sono in grado di produrre innovazione e riciclare materiali nuovi, ma occorre creare le condizioni per crescere ulteriormente. In un simile contesto la parola d’ordine è semplificare, in primis la normativa e le competenze, per agevolare e supportare il mercato”.