Rassegna Stampa – Il futuro dell’idrogeno: dalle strategie nazionali al mercato globale
Rassegna Stampa
Hanno parlato di noi:
ANSA
In Europa produzione di idrogeno sotto al 50% dei target Ue Studio Agici, al 2030 in ritardo i principali Paesi
ADNKRONOS
- ENERGIA: AGICI, IN EUROPA PRODUZIONE IDROGENO SOTTO 50% TARGET, ITALIA IN RITARDO
- ENERGIA: POZZI (SNAM), ‘IDROGENO LEVA FONDAMENTALE PER DECARBONIZZAZIONE’
AGI AGENZIA ITALIA
Idrogeno: Snam, puntiamo a sviluppare infrastruttura resiliente
LAPRESSE
- Energia: Pozzi (Snam), idrogeno fondamentale per decarbonizzazione
- Energia: Agici, idrogeno non decolla, in Europa produzione sotto 50% target Ue
ITALPRESS
SNAM: POZZI “IDROGENO LEVA FONDAMENTALE PER LA DECARBONIZZAZIONE”
GEA
- Idrogeno, Pozzi (Snam): Puntiamo a sviluppare infrastruttura resiliente
- Energia, Agici: Idrogeno non decolla, in Europa produzione sotto al 50% target Ue
AGENZIA NOVA
- Energia: Pozzi (Snam), serve infrastruttura resiliente per idrogeno
- Energia: Privitera (A2A), mancano incentivi concreti per l’idrogeno, noi pronti
- Energia: Agici, in Europa produzione di idrogeno sotto al 50 per cento dei target Ue
ENERGIA OLTRE
Idrogeno, Agici: produzione sotto il 50% rispetto a target Ue, in Italia strategia in ritardo Idrogeno
AGEEI
- Idrogeno, Pozzi (Snam): Serve coordinamento a livello Ue. Italia in posizione geografica strategica
- Idrogeno, Lazzaroni (Ufi Hydrogen): Servono flessibilità, semplificazione e team working
- Idrogeno, Bregant (Federacciai): può contribuire a decarbonizzazione insieme a nucleare e metano.
- Idrogeno, Bregant (Federacciai): Domanda indotta da obblighidecarbonizzazione, serve salto tecnologico
LA PROVINCIA EDIZIONE NAZIONALE
La Snam ha presentato i progetti legati all’utilizzo come combustibile. Idrogeno alternativa al carbone
IL SOLE 24 ORE
Idrogeno, dei progetti Pnrr finora nessuno è stato costruito – Leggi l’articolo
LA REPUBBLICA
L’idrogeno non decolla: sotto target in Europa, in ritardo in Italia – Leggi l’articolo
LA STAMPA
L’idrogeno non decolla: sotto target in Europa, in ritardo in Italia – Leggi l’articolo
AFFARI ITALIANI
Agici, ospitato a Milano il convegno “Il futuro dell’idrogeno: dalle strategie nazionali al mercato globale” – Leggi l’articolo
FIRST ONLINE
L’idrogeno non decolla: produzione Ue sotto il 50% dei target, Italia senza una strategia. Il rapporto Agici – Leggi l’articolo
DEAL FLOWER
Decarbonizzazione, l’idrogeno non decolla in Europa ed è dormiente in Italia. Ecco perché – Leggi l’articolo
QUOTIDIANO ENERGIA
“Idrogeno: Ue centrerà solo 50% target 2030 e anche Italia in ritardo” – Leggi l’articolo
HYDRONEWS
Dopo l’entusiasmo inziale il mercato dell’idrogeno fatica a decollare: focus sulle cause nel report di AGICI – Leggi l’articolo
ESG NEWS
AGICI: l’idrogeno non decolla in UE, produzione sotto 50% dei target UE, in Italia strategia in ritardo – Leggi l’articolo
ANSA.IT
In Europa produzione di idrogeno sotto al 50% dei target Ue – Leggi l’articolo
RAI NEWS
GR Regionale 24 Ott 2024. Edizione delle 12:10
TGR Valle d’Aosta
TGR 25 Ott 2024. Edizione delle ore 14:00
Comunicato stampa
AGICI: L’IDROGENO NON DECOLLA IN EUROPA PRODUZIONE SOTTO AL 50% DEI TARGET UE
E IN ITALIA LA STRATEGIA È IN RITARDO
- Oggi a Milano si è tenuto il convegno “Il futuro dell’idrogeno: dalle strategie nazionali al mercato globale” organizzato da AGICI per l’edizione 2024 dell’Osservatorio sul Mercato Internazionale dell’Idrogeno
- I primi 7 Paesi UE per capacità di elettrolisi saranno in grado di produrre solo 4,8 Mton di idrogeno al 2030, a fronte di un target di produzione di 10 Mton e di un fabbisogno complessivo di 20 Mton
- In Italia stanziati 2 miliardi di euro: Nord (693 mln) e Sud (506 mln) in testa, segue il Centro (118 mln); 550 mln sono ancora da allocare, e manca anche una strategia per guidare gli investimenti
Milano, 24 ottobre 2024 – La decarbonizzazione rappresenta un pilastro fondamentale per i 27 Paesi dell’UE, ma una delle principali alternative alle fonti fossili per i settori hard to abate (industria e trasporti), l’idrogeno, è in uno stato ancora dormiente. Gli operatori stanno facendo la loro parte a livello internazionale, ma al 2030 i primi sette Paesi UE per capacità produttiva prevista non raggiungeranno nemmeno il 50% del target REPowerEU pari a 10 Mton di produzione (a cui si aggiungono 10 Mton di importazione).
Questi sono solo alcuni dei risultati dell’Osservatorio sul Mercato Internazionale dell’idrogeno, presentati oggi nel corso del convegno “Il futuro dell’idrogeno: dalle strategie nazionali al mercato globale” organizzato da AGICI a Milano. All’evento hanno preso parte i principali esponenti del settore energetico per condurre un’analisi corale delle strategie, opportunità, ostacoli e caratteristiche della filiera alla base del mercato italiano ed europeo.
Sul fronte internazionale, lo studio ha preso in analisi oltre 1.900 iniziative sull’idrogeno, focalizzate sulle diverse fasi di produzione, trasporto e stoccaggio, evidenziando che solo 510 progetti, pari al 27% del totale, risultano in uno stato avanzato (operativi, in costruzione o FID). Un quadro globale in cui l’Europa detiene il primo posto con 208 progetti avanzati.
A lasciar trapelare la difficoltà del mercato è proprio il contributo che i primi sette Paesi UE per capacità di elettrolisi potranno fornire al 2030, con una produzione stimata pari a 4,8 Mton, meno del 50% del target di produzione interna. Tra l’altro, ad oggi i progetti in uno stadio avanzato consentirebbero di raggiungere solo il 10% di questo potenziale.
I progetti per la produzione di idrogeno rinnovabile sono caratterizzati da un’elevata incidenza dei costi operativi (OPEX). Per questo motivo, i meccanismi di incentivazione che agiscono su questo elemento giocano un ruolo essenziale, fornendo una copertura fissa o variabile del gap tra il costo di produzione della molecola e altre alternative fossili. L’analisi di AGICI, a livello europeo, ha individuato sette strumenti di questo tipo, per una dotazione complessiva di 12,9 miliardi di euro.
Anche in Italia il mercato dell’idrogeno stenta a decollare, nonostante enti e operatori nazionali abbiano partecipato a oltre 70 progetti per la promozione dell’idrogeno finanziati da fondi strutturali UE 2021-2027, a cui si aggiungono 15 iniziative IPCEI per la filiera dell’idrogeno. Ad oggi, il principale strumento di finanziamento per i progetti nazionali è il PNRR, che conta sei linee d’investimento per l’idrogeno, per un totale di 2,9 miliardi di euro. Tra questi, le risorse già approvate ammontano a circa 2 miliardi di euro, di cui la parte più ingente è destinata al Nord Italia, con 693 milioni di euro stanziati e 68 progetti avviati. Segue il Sud, con 506 milioni di euro e 56 progetti, e infine il Centro, che racchiude 20 progetti per una cifra di 118 milioni di euro. La restante parte si riferisce a progetti non ancora identificati sul territorio nazionale.
In Italia, le criticità segnalate sono molteplici, di natura tecnica, normativa ed economica. Tra queste la mancanza di una strategia nazionale ufficiale, da cui deriva l’assenza di meccanismi incentivanti strutturati e la conseguente insostenibilità economica degli investimenti per gli operatori. Non solo, sul fronte dei finanziamenti PNRR ci sono stringenti scadenze fissate al 2026, e le difficoltà ad avviare i progetti rischia di farci perdere queste risorse.
“L’idrogeno rappresenta una delle principali opzioni per la decarbonizzazione dei settori hard to abate, ma né l’Europa né l’Italia sono veramente pronte” ha dichiarato Stefano Clerici, Direttore dell’Osservatorio sul Mercato Internazionale dell’Idrogeno di AGICI. “L’attuale fase politica e geopolitica globale, ma anche le complessità normative e regolatorie, generano incertezza sul mercato e rallentano gli investimenti. Il nostro Paese ha stanziato una quota importante di risorse e ha la possibilità di giocare un ruolo di primo piano in Europa, ma senza una strategia nazionale non saremo in grado di raggiungere risultati tangibili.
“Diversi Paesi hanno iniziato a definire una chiara visione strategica circa il proprio ruolo nel mercato internazionale dell’idrogeno, come produttori, esportatori o consumatori netti potenzialmente importatori” ha aggiunto Francesco Elia, Coordinatore dell’Osservatorio sul Mercato Internazionale dell’Idrogeno di AGICI. “Tuttavia, ad oggi, quella dell’idrogeno come vettore energetico rimane un’opzione ancora largamente inesplorata, per via di costi iniziali e operativi molto ingenti che, da una parte, si rivelano insostenibili per gli operatori e, dall’altra, impediscono lo sviluppo di una domanda significativa nelle industrie e nei trasporti, fondamentale per l’avvio di un vero e proprio mercato globale della molecola”.