Rassegna Stampa – La circolarità a un bivio: nicchia o modello industriale?
Comunicato stampa
LE IMPRESE ITALIANE UNITE NELL’ALLEANZA PER L’ECONOMIA CIRCOLARE FIRMATO IL NUOVO MANIFESTO PROGRAMMATICO
Nuove sinergie industriali, digitalizzazione, implementazione di nuove tecnologie e definizione di standard condivisi tra i principali obiettivi del documento
Roma, 5 dicembre 2024 – Un impegno condiviso e programmatico, sottoscritto da nove tra le più grandi imprese e aziende italiane, per guidare il Paese verso la trasformazione dell’economia in senso circolare e rigenerativo. È stato firmato oggi a Roma il nuovo Manifesto dell’Alleanza per l’Economia Circolare, la prima partnership tra aziende in Italia sui temi della circolarità, coordinato da AGICI e composto da A2A, Aquafil, Cassa Depositi e Prestiti, Costa Crociere, Enel, Hera, Ferrovie dello Stato, Intesa Sanpaolo Innovation Center e Touring Club Italiano.
In linea con i documenti strategici governativi formulati a livello comunitario e nazionale, l’Alleanza, fondata nel 2017, delinea una visione e linee d’azione concrete per lo sviluppo di un modello economico che punti all’efficienza nell’utilizzo delle risorse. Il Manifesto rappresenta così un documento di posizionamento, formulato da alcuni dei principali attori del tessuto produttivo nazionale, che invita imprese e istituzioni ad agire in modo coordinato e integrato per promuovere l’economia circolare quale driver di crescita e rafforzamento della competitività delle imprese, potenziando il ruolo internazionale dell’Italia e preservando il suo prezioso patrimonio naturale. Una visione integrata mirata a valorizzare i tradizionali punti di forza ed eccellenze italiane, che si ritrovano nel design innovativo e nell’efficienza e qualità manufatturiera, sviluppati anche in risposta alla storica scarsità di materie prime nel Paese.
L’Alleanza nasce infatti dall’urgenza di superare il paradigma di produzione lineare basato sul consumo di risorse naturali, promuovendo lo sviluppo di un modello economico incentrato sull’innovazione e sull’ecodesign e in grado di favorire la crescita di imprese e territori senza dipendere dallo sfruttamento delle materie prime.
Alla luce di queste premesse, le organizzazioni che ne sono parte hanno scelto di unire le proprie competenze per sviluppare nuovi modelli di business circolari, esplorare logiche di creazione cross-filiera e intersettoriali, valorizzare i sottoprodotti, ottimizzare l’uso delle risorse naturali e contribuire attivamente alla riduzione degli sprechi. Per attuare tali propositi, le realtà che hanno messo a punto il Manifesto hanno individuato cinque principi guida: l’innovazione aperta, l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Thinking), la massimizzazione del valore d’uso dei prodotti, l’apprendimento continuo e la formazione e, infine, la trasparenza.
“Questa Alleanza rappresenta un laboratorio di innovazione aperto, orientato alla trasformazione in senso circolare delle catene del valore e del sistema produttivo, in linea con i principi del Life Cycle Thinking, dell’Open Innovation e della sostenibilità. Lavorando insieme possiamo dimostrare che l’economia circolare non è soltanto una necessità di compliance ambientale, quanto piuttosto un potente driver di sviluppo e rilancio economico e sociale”, dichiarano le aziende firmatarie. “Come rappresentanti di questo network miriamo a promuovere la diffusione di best practice e a sviluppare concretamente soluzioni condivise, attraverso un approccio che unisce ricerca, digitalizzazione e simbiosi industriale”.
Nella strategia delineata dal Manifesto, tra gli obiettivi dell’Alleanza c’è l’individuazione delle opportunità di collaborazione e simbiosi industriale; l’identificazione delle filiere circolari strategiche per la competitività internazionale; l’implementazione di nuove tecnologie, attraverso un esercizio di scouting capillare delle start up emergenti; la digitalizzazione delle informazioni lungo le filiere; la stimolazione di azioni integrate su standard condivisi.