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Leggi la sintesi del Rapporto Rinnovabili OIR 2023

Rapporto Rinnovabili 2023

Il Rapporto Rinnovabili OIR 2023, dopo aver illustrato una panoramica a livello normativo e di mercato dello sviluppo degli impianti FER, identifica i potenziali modelli di coinvolgimento degli stakeholder e analizza le strategie rinnovabili dei principali operatori energetici.

In dettaglio:

  • Il Capitolo 1 approfondisce il contesto normativo e di mercato per le rinnovabili e i modelli partecipativi;
  • Il Capitolo 2 analizza le strategie degli operatori nazionali ed europei al fine di verificare come stanno cambiando le strategie anche a seguito della crisi energetica;
  • Il Capitolo 3 riporta una disamina dei principali modelli di ingaggio dei principali stakeholder coinvolti nello sviluppo di progetti rinnovabili;
  • Il Capitolo 4 analizza gli impatti delle strategie di ingaggio su operatori rinnovabili e comunità locali coinvolte.

Dopo circa un decennio in cui le nuove installazioni FER in Italia si aggiravano attorno a 1 GW l’anno, il 2022 ha segnato una svolta significativa: + 3 GW installati nel 2022, esattamente il doppio dell’anno precedente.

Il 2023 sembra confermare questo trend: 1,1 GW installati nel solo periodo gennaio-marzo.

Tale dinamica, da accogliere con favore, non può tuttavia oscurare il fatto che siamo ancora lontani:

  • Dai paesi più virtuosi quali la Germania (oltre 10 GW installati nel 2022);
  • Rispetto al percorso per centrare gli obiettivi climatici al 2030 che richiedono almeno un ulteriore raddoppio del ritmo della crescita dei nuovi impianti.

Quali i motivi di questo ritardo?
Nonostante sia stata raggiunta una certa maturità tecnologica e vi sia disponibilità finanziaria per lo sviluppo degli impianti rinnovabili, ancora numerose sono le criticità che ne ostacolano la crescita. In primo luogo, c’è il tema della burocrazia, a cui però si aggiunge un ulteriore tema ostativo da non sottovalutare: l’opposizione locale. A pesare su tali risultati, oltre alle ormai note lungaggini degli iter autorizzativi, sono l’opposizione di Regione, Soprintendenze dei beni culturali, amministrazioni comunali e altre comunità locali.
Uno sviluppo infrastrutturale così imponente come quello richiesto dai target al 2030 non potrà non passare attraverso un nuovo approccio con le comunità locali e, più in generale, con gli stakeholder. Il settore energetico deve “portare a bordo la gente” nella sfida della decarbonizzazione lasciandosi alle spalle il fenomeno nimby che troppo spesso ha rallentato se non frenato lo sviluppo delle rinnovabili.

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