Energia: una trasformazione obbligata
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La Strategia Energetica Nazionale getta le basi per un futuro energetico fatto di azioni ambiziose e misure concrete. In particolare, il solo obiettivo del 32% di energia da fonti rinnovabili nei consumi finali prevede il raddoppio della produzione di energia elettrica da rinnovabile in dieci anni, passando dagli attuali 103 TWh a più di 200 TWh. Obiettivi molto ambiziosi, ma ancora carenti delle necessarie misure attuative. Per l’autore le nuove FER elettriche dovranno crescere a un ritmo di circa dieci volte superiore a quello attuale. Il ruolo della politica ai diversi livelli appare dunque centrale per garantire l’avvio di un processo di nuove installazioni dalla modulazione crescente che tenga conto del consumo di suolo, che faciliti gli operatori nei processi autorizzativi e che sciolga il tema finanziario in un sistema privo di incentivi. Dal punto di vista ambientale, per raggiungere gli obiettivi in linea con quelli europei di riduzione delle emissioni del 40% (passando da 428 milioni di tonnellate di CO2eq nel 2017 a 261 milioni di tonnellate di CO2eq nel 2030) non sarà sufficiente agire solo sul lato della produzione di energia elettrica. Si dovranno necessariamente affrontare i temi della de-carbonizzazione dei consumi finali, oltre i processi di efficientamento, con una maggiore penetrazione dell’energia elettrica. Se non si agisce contestualmente anche sui consumi finali, gli obiettivi “ambientali” non potranno essere mai raggiunti. Nel settore trasporti ciò significa favorire la mobilità elettrica fino ad avere circa 6 milioni di auto elettriche nel 2030, nel settore civile avviare un processo di elettrificazione del settore domestico che coinvolga cucina, riscaldamento e raffrescamento. Ma quando si parla di penetrazione elettrica si intende la sostituzione dei combustibili fossili con energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, ciò comporta una garanzia nelle origini e modalità di “certificarne” la
provenienza (attraverso l’ottenimento dei titoli G.O) ancora poco diffusa in Italia. Nei prossimi anni questa trasformazione obbligata si infiltrerà in tutti i settori delle attività economiche e nelle attività private di tutti i cittadini. Se la “Politica” si assumerà le proprie responsabilità, le imprese italiane saranno pronte: i capitali nazionali e internazionali per gli investimenti sono già disponibili.
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