
Casi dagli Stati Uniti: tra carbone e rinnovabili c’è di mezzo il gas
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La centrale elettrica a carbone della contea di Sherburne, la più grande nello stato del Minnesota e dell’intero Midwest degli Stati Uniti, è il focus dell’articolo. L’impianto, di proprietà e gestito da Xcel Energy, consuma ogni giorno tra 20.000 e 30.000 tonnellate di carbone, e dispone di tre unità di produzione per un totale di 2.238 MW di capacità. Le prime due, Sherco 1 e Sherco 2, sono operative rispettivamente dal 1976 e dal 1977. La terza, la più recente, dal 1987 e ha una capacità di 876 MW. Nell’Integrated Resource Plan (IRP) 2015, Xcel Energy ha deciso di chiudere i generatori Sherco 1 e 2. Nonostante le associazioni ambientaliste e le amministrazioni locali abbiano approvato tale decisione, non sono mancati tuttavia contrasti e dibattiti, in particolare su come dovrebbe essere compensata la perdita di capacità che si verificherebbe dopo la chiusura delle due unità. Le associazioni ambientaliste pensano a fonti rinnovabili ed efficienza energetica, le autorità locali e la società stessa al gas naturale. Indipendentemente da quale sarà la decisione finale, l’area del Minnesota (e anche l’intero pianeta) beneficerà di questo cambiamento nel mix di generazione.
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