Gli impatti della Tassonomia UE sulle istituzioni finanziarie
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L’articolo affronta la questione della Tassonomia UE come sistema di classificazione che permette di identificare una lista di attività sostenibili, sulla base di specifici criteri tecnici, con l’obiettivo di favorire la transizione europea verso un’economia maggiormente sostenibile. Ad oggi il framework normativo, ancora in fieri, identifica i criteri tecnici per la classificazione delle attività come sostenibili e allineate alla Tassonomia con riferimento agli obiettivi di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico, tuttavia, non fornisce delle linee guida affinché le aziende possano implementare dei piani di transizione verso un ordinato e progressivo raggiungimento dei suddetti obiettivi entro il 2050. L’azione delle istituzioni finanziarie − che deve essere quindi proattiva − si articola su quattro principali ambiti: i) politiche di asset allocation, in cui la decarbonizzazione costituisce un importante driver di allocazione degli asset da parte degli istituti
finanziari; ii) modelli di erogazione del credito e calibrazione dei modelli di risk management, volti a favorire l’erogazione di credito verso clienti con profili di sostenibilità particolarmente meritevoli e garantire processi rafforzati per settori brown; iii) obblighi di disclosure che, tra gli altri, attraverso l’Atto Delegato relativo all’Articolo 8 del Regolamento sulla Tassonomia, impongono alle istituzioni finanziarie di rendicontare il Green Asset Ratio (GAR), il principale indicatore per valutare l’allineamento complessivo alla Tassonomia degli asset delle banche europee; iv) politiche commerciali caratterizzate da una crescita costante dei volumi di mercato degli strumenti di finanza
sostenibile. In tale contesto, la BCE richiede, inoltre, che le banche gestiscano i rischi climatici e ambientali in maniera prudente, fornendo un’informativa trasparente nel rispetto delle norme vigenti, con l’obiettivo di offrire un quadro complessivo sulla sostenibilità del portafoglio.
Il ruolo degli istituti finanziari, nel processo di transizione verso un’economia sostenibile, risulta quindi cruciale, con significativi impatti sull’economia reale alla luce degli ingenti flussi di capitale movimentati.
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